di Stefano Tonetto

Dal 1 febbraio al 12 maggio 2024 nella Galleria d’Italia di Torino è aperta al pubblico la bella mostra fotografica in bianco nero , in titolata: “Non ha l’età”.

La più celebre manifestazione della canzone italiana nasce nel 1951, organizzata dalla Rai di Torino, in tre serate e trasmessa radiofonicamente dal Salone delle Feste del Casinò. Le prime edizioni vengono trasmesse solo dalla radio, ma nel 1955, la manifestazione comincia ad avere una certa popolarità e la tv decide di appropriarsene. Da allora infatti la storia del Festival di Sanremo procede di pari passo con la storia della televisione italiana. Il Festival di Sanremo è un capitolo importante non solo della storia della musica e della televisione, ma anche della storia sociale del Paese.

I fotoreporter dell’Agenzia Publifoto intuiscono l’importanza della manifestazione e, negli anni in cui l’evento fu ospitato nel Casinò di Sanremo (1951-1976), realizzano circa 15.000 fotografie del Festival. La mostra espone un insieme di fotografie dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, che ripercorrono gli anni in cui il Festival fu ospitato nel Casinò di Sanremo prima di trasferirsi definitivamente al Teatro Ariston e presenta poche immagini delle esibizioni degli artisti sul palco, mentre numerose sono quelle sui “fuori scena”: l’attesa dei cantanti in platea durante le prove; le passerelle degli artisti (anche gli ospiti stranieri) in giro per la città di Sanremo; la produzione degli autografi per il pubblico; gli artisti in sala trucco; il pubblico; gli artisti ritratti in situazioni curiose, l’orchestra, la giuria, la sala stampa. Un album di fotografie spesso inconsuete, che ritraggono gli artisti lontano dai riflettori, nei momenti di vita quotidiana che accompagnano le frenetiche giornate del Festival, con un’ingenuità e immediatezza che ce li fanno sentire sorprendentemente familiari. Sono fotografie che testimoniano di un’Italia che ha fretta di dimenticare la guerra e la povertà, che vuole affidare alle canzoni una ritrovata spensieratezza, ma anche, come nel caso della canzone “Vola colomba”, un desiderio di rivalsa circa la “questione triestina o giuliana”. La colonna sonora dell’esercito di liberazione americano era stato il boogie-woogie, musica piena di eccitazione ma a noi sconosciuta, adesso bisognava trovarne una tutta italiana, legata alla tradizione melodica e del bel canto. Il titolo della mostra richiama la giovane età di un Festival agli esordi e di un’Italia in crescita.

     

La mostra è curata da Aldo Grasso e, grazie alla media partnership con la Rai, è arricchita da contributi video-sonori in collaborazione con Rai Teche.

In occasione della mostra, l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo, pubblicherà online le schede catalografiche di tutte le fotografie dei servizi realizzati dall’agenzia Publifoto.

In occasione della mostra viene presentato un ricco palinsesto, per il tradizionale public program #INSIDE del mercoledì, con talk e incontri legati al tema