di Stefano Tonetto
Nel terzo incontro del ciclo “Libri en plein air” , Il 28 giugno 2021 nella nuova Sala Eventi della Rotonda dei Talucchi dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ha avuto luogo la presentazione del libro “Diciotto sculture per Torino” della collana “Di arte Di arte”.
Franca Rizzi Martini, curatrice del libro, e Silvia Ramasso , editore della Neos Edizioni, hanno dato il benvenuto ai convenuti ed hanno presentato l’antologia:  “Diciotto sculture per Torino” .
A tale incontro ha partecipato anche il Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Torino Edoardo Di Mauro, comunicando che l’attività di questo ente non si ferma nel periodo estivo durante il quale verranno organizzati eventi di vario genere, che si svolgeranno nell’ipogeo e nella rotonda del Trabucchi e che hanno come finalità il volere avvicinare a questo mondo anche le persone di medio livello culturale.
Passeggiando per le strade di Torino troviamo un considerevole numero di edifici liberty a cui è stato applicato un importante coefficiente di creatività, indipendentemente dall’utilizzo a cui fossero stati destinati.
Già dalla seconda metà del 1800 l’arte pubblica entra in politica, uscendo dalla ritualità intesa come esibizione di potere.
Nel ‘900 troviamo opere di arte pubblica quali l’Igloo di Merz posizionata in corso Mediterraneo ed un’opera di Viotti situata nel cortile del Rettorato.
La scultura pubblica sta vivendo un momento di crisi causata dall’aver effettuato spese non oculate che , invece, non hanno interessato il muralismo, branca artistica più economica, fatto, questo, che ne permette un continuo sviluppo.
Il via libera all’allestimento di una mostra di scultura contemporanea richiede la presenza di uno sponsor ed un iter complicato.
Nonostante la crisi della scultura pubblica, Astore sta preparando un’opera che verrà posizionata in piazza Solferino e Giugiaro un’altra che sarà posta nell’area Italgas.
Concluso l’intervento del Direttore Di Mauro prende la parola Franca Rizzi Martini, curatrice del testo:” Diciotto sculture per Torino” in cui la scrittura e l’arte contemporanea si uniscono stimolando il lettore alla ricerca delle opere illustrate secondo uno schema costituito da quattro “sezioni”: la fotografia della scultura, il racconto, la scheda tecnica dell’opera scelta ed una breve biografia dell’autore.
Per la stesura di quest’opera è stato richiesto a diciotto scrittori di scegliere tra quaranta fotografie di sculture quella che più li ispirava al fine di scrivere un racconto a tema libero con il vincolo che la scultura scelta dovesse essere al centro della narrazione
Ha partecipato all’incontro, come elemento unificatore, lo scrittore e attore Luca Bollerò che ha riportato dei flash, tratti dal testo in questione, relativi ad ogni opera.

Seguendo l’indice del libro sono intervenuti:
• Caterina Schiavon ha dichiarato di aver intitolato il suo racconto “Milady e i Dodici Mesi” traendo spunto dalla Fontana delle stagioni, che si trova nel Parco del Valentino.
• Luca Bollerò ha scritto il brano: “In questa brezza”, ispirandosi al monumento “Eco”, situato in via Giuseppe Vedi angolo via S. Ottavio.
• Simonetta Bernasconi, ha associato la Bicicletta ricoperta di edera finta davanti alla Galleria D’Arte Moderna in via Magenta 31, al suo racconto: “Il respiro dell’anima”.
• Bruna Parodi per: “Custodi del tempo. Sul campo del dolore e Valore sul campo di battaglia” si è ispirata alle statue del Ponte Umberto I° che si trova tra Corso Vittorio Emanuele II e Corso Moncalieri.
• Haider Bucar per: “Il toro e lo scarabeo” si è riferito al Toro, situato in via delle Orfane 20.
• Maria Vallinotto con :“Torino d’antan tra pellirossa, biplani e vecchie signore” ha tratto ispirazione dalla statua:” Il Fante d’Italia”, sita nel piazzale Duca d’Aosta.
• Paolo Magrini Montabone ha associato : “Zinnie d’Inverno” alla Fontana Angelica di Piazza Solferino.
• Giovanni Radelli, con: “Sintesi 59” si è riferito all’omonimo monumento situato in piazza XVIII Febbraio.
• Maria Montano ha ispirato il suo racconto: “Sguardi diversi” all’opera:” Punti di vista”, ubicata in piazza d’Armi (Parco dei Cavallieri di Vittorio Veneto).
• Franca Rizzi Martini ha associato: “Marengo” alla statua equestre:” Mulo e alpino”, particolare dell’Arco Monumentale dell’Arma dell’Artiglieria situato al Parco del Valentino in Virgilio.

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