di Stefano Tonetto
Il 23 settembre presso il giardino dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ha avuto luogo la presentazione del libro Condividere alla presenza degli autori e di un folto pubblico.
A dare il benvenuto agli intervenuti sono stati la Presidente dell’Accademia Albertina e Curatrice del libro presentato Paola Gribaudo ed il Direttore Edoardo Di Mauro . Il prof. Di Mauro ha spiegato il doppio significato del titolo del libro: il primo consiste nell’estrapolazione dalla parola Covid dal titolo dell’opera a dimostrazione che la pubblicazione raccoglie un insieme di testimonianze relative al periodo del Lockdown e il secondo prende in considerazione l’intera parola Condividere ovvero la comunicazione dell’esperienza vissuta per poterla trasmettere alle prossime generazioni.
Questo libro è un’antologia di 92 testimonianze di artisti, scrittori, poeti, medici, architetti, avvocati, una polifonia di voci nazionali e internazionali che narrano come hanno vissuto il periodo del lockdown . Hanno contribuito alla stesura dell’opera persone di tutte le età : a partire dalla più giovane, una bambina di 8 anni, fino alla più anziana di 102!
Il libro è stampato su stonepaper che è un materiale ecologico la cui produzione non necessita dell’abbattimento di alberi.
La prof.ssa Paola Gribaudo ha ringraziato gli invitati per la loro presenza ed ha descritto il suo libro riportando gli avvenimenti straordinari accaduti dal 1989 al 2020 quali: la caduta del Muro di Berlino avvenuta nel 1989, l’abbattimento delle Torri Gemelle a New York nel settembre del 2001, la crisi finanziaria nel 2008 e per ultima l’epidemia di Covid19, che hanno cambiato le nostre abitudini e hanno evidenziato la necessità di collaborare con gli altri. Il suo augurio è quello di riuscire a dedicarci con più passione agli aspetti chiave della vita declinata dalla nostra storia. Nulla sarà più come prima ma cerchiamo di fare in modo che sia migliore e come dice Papa Francesco “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla”!
Un’altra interpretazione di questo particolare periodo è quella di Alberto Allegranza che si augura che il lockdown abbia cambiato le persone, abbia infuso in loro il coraggio di affrontare le situazioni, la convinzione di fare tutto con il cuore ed al contempo chiede che la ripartenza avvenga in sicurezza, che il mondo riparta secondo il seguente paradigma basato su rispetto – pace – bellezza –
calma – contatto con la natura.
Guido Barosio ha fatto una fotografia del periodo del lockdown visto dalla sua finestra che si affaccia sulla chiesa della Consolata, luogo in cui tutti i torinesi sono passati almeno una volta anche per chiedere, ma senza mai pretendere.
Benedetto Camerana ha soffermato la sua attenzione sul verde che si trova nella zona precollinare della città e che il lockdown ha impedito di poter godere se non dalla finestra della propria abitazione o portando a passeggio i cani.
Andreina d’Agliano ha fatto una riflessione sul cambiamento della vita durante questo particolare periodo, periodo in cui si è dato spazio alla riflessione personale, all’ascolto ed alla conoscenza dell’altro. Tuttavia quanto appena detto non è stato sufficiente ad affrontare serenamente la scorsa primavera se non fossero intervenute le conferenze sull’arte che sono state rese possibili dai collegamenti su zoom.
Edoardo Di Mauro ha soffermato la sua attenzione sul possibile cambiamento del sistema arte che si potrebbe verificare dopo il lockdown, evento per il quale bisognerà aspettare il dopo emergenza.
Piero Della Porta ha fatto un’analisi dell’evoluzione storica a partire dalla seconda guerra mondiale fino ad arrivare alle epidemie di ebola, sars, aids ed infine il corona virus che hanno evidenziato la fragilità della condizione umana.
Anche Susanna Egri in questo periodo ha soffermato la sua attenzione sulle piccole cose che in un periodo normale vengono date per scontate e si sta ricaricando di energia per quando potrà riprendere la sua attività in presenza.
Viviana Ferrero ha proposto la poesia:” Oltre il silenzio e le strade vuote i giardini sbarrati la nostra paura di morire” , uno scritto il cui titolo descrive pienamente il pericolo del lockdown.
Lamberto Vallarino Gancia ritiene che dopo il lockdown ci saranno nuove priorità sia per quanto riguarda la quotidianità che per ciò che è afferente al mondo dello spettacolo che richiederà un’organizzazione online per le biglietterie al fine di riportarlo in auge.