La retrospettiva su Piero Simondo, protagonista della neo-avanguardia artistica del secondo Novecento.

Nell’ipogeo della Rotonda di Talucchi dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, è stata allestita la mostra Piero di Simondo:”Laboratorio Situazione Esperimento”, promossa dall’Archivio Simondo. Si tratta del primo approfondimento monografico e retrospettivo sull’opera di Piero Simondo, tra i fondatori dell’Internazionale Situazionista e particolarmente legato alla città di Torino, dove l’artista si è spento il 6 novembre 2020 e dove ancora oggi ha sede il suo archivio.
Nato a Cosio di Arroscia (Imperia) nel 1928, Piero Simondo frequentò l’Accademia Albertina di Torino dal 1949 (contemporaneamente alla Facoltà di Chimica) e lavorò incessantemente come artista e teorico, creando gruppi cooperativi artistici come il CIRA e i Laboratori Sperimentali all’Università di Torino. Curata da Luca Bochicchio, direttore scientifico del MuDA Casa Museo Jorn di Albissola Marina, la mostra offre un aperto sguardo sull’ampia produzione sperimentale dell’artista, dalle prime produzioni degli anni Cinquanta alle ultime degli anni Duemila.
Dopo l’anticipazione di Alba, presso la Chiesa di San Domenico (fino al 12 dicembre), la mostra di Torino rappresenta la seconda tappa di una retrospettiva antologica sull’artista che si articolerà tra il Piemonte e la Liguria, regione in cui Simondo nacque nel 1928, e che oltre all’Accademia Albertina vedrà nel 2021 un evento collaterale a Casa Ramello di San Maurizio Canavese (a cura de La Bottega delle Nuove Forme). Nel 2022 il viaggio di questa mostra antologica farà tappa al MuDA Casa Museo Jorn di Albissola Marina (maggio 2022), con due spin-off: al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (con opere di Simondo all’interno dell’allestimento Espressioni. Epilogo, gennaio 2022) e a Cosio di Arroscia (IM), con un evento nello Spazio Piero Simondo (estate 2022).
La mostra sarà spiegata da un volume pubblicato  (coedizione Gli Ori-Albertina Press, con il contributo di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC e Fondazione De Mari) in italiano e inglese, con la duplice funzione di documentare l’esposizione e proporre una riflessione sulla figura dell’artista, grazie a contributi di autorevoli studiosi di critica e storia dell’arte, filosofia e visual studies: Luca Avanzini, Paul Bernard, Luca Bochicchio, Franco Brunetta, Flaminio Gualdoni, Karen Kurcynski, Lisa Parola, Sandro Ricaldone, Maria Teresa Roberto, Marco Senaldi, Sara Tongiani.

Nella rotonda centrale dell’Ipogeo dell’Accademia Albertina si trova un’opera inedita di Piero Simondo, risalente ai primi anni ’70, che apre simbolicamente il percorso espositivo articolato lungo le  sale comunicanti del sotterraneo. In ogni ambiente, una accurata selezione di dipinti, monotipi, sculture e video scandisce i decenni di attività dell’artista, attraversando tutta la seconda metà del secolo e soffermandosi su aspetti poco noti della produzione artistica di Simondo.

Oltre ai monotipi – con cui Simondo diede inizio alla propria ricerca sperimentale ad Alba, nei primi anni ’50 insieme a Pinot Gallizio e successivamente ad Asger Jorn – in mostra saranno presenti le topologie, i dipinti tridimensionali realizzati a partire dai primi anni ’60 a Torino, che rappresentano una sorta di corrispettivo sperimentale degli studi teorici sul concetto di spazio nella filosofia di Poincaré (oggetto della tesi di laurea di Simondo in filosofia, con Nicola Abbagnano). Saranno inoltre esposti alcuni grandi dipinti che denotano la tensione verso lo spazio e l’ambiente architettonico, evidenziato anche da pannelli decorativi e sculture mobili. Tra gli anni ’60 e ‘90 l’artista sperimentò diverse tecniche di generazione spontanea dell’immagine (tra cui ipo-pitture, nitroraschiati, decalcomanie, collage), che nella mostra trovano ampio spazio nella sezione degli anni ’70 (con opere di stampo politico e sociale).Le opere verranno illustrate da alcuni video sperimentali ritrovati nell’archivio personale dell’artista.

Questa mostra permette di conoscere meglio l’originale ricerca artistica di Simondo, figura che ebbe una rilevanza notevole per lo sviluppo delle relazioni artistiche, intellettuali e culturali internazionali nella città di Torino e nel territorio cuneese e savonese. Interessato ai processi di creazione delle immagini e alla situazione-laboratorio, Simondo ha sempre sperimentato tecniche e linguaggi espressivi anti-convenzionali evitando di aderire in modo palese a correnti, stili o tendenze e creando opere con tecniche e materiali disparati, elaborando metodologie e teorie anche in forma scritta e producendo numerosi libri e saggi su temi quali lo strutturalismo, il labirinto, il pensiero logico, la psicologia della conoscenza, l’arte elettronica. Analizzando le opere, gli scritti filosofici e i progetti creati lungo il corso della sua vita, è possibile seguire gli sviluppi del pensiero critico di un uomo che ha sempre cercato e trovato nel laboratorio e nella ricerca sperimentale le chiavi metodologiche e processuali di un’attività artistica in costanteevoluzione, praticata in chiave sociale e didattica, oltre che estetica.

L’esposizione sarà aperta al pubblico dal 21 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022.

Accademia Albertina di Belle Arti – Rotonda di Talucchi.
Via Accademia Albertina 8, Torino

Giovedì e venerdì dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30).
Sabato e domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30).

Biglietti: INTERO 5 euro, RIDOTTO 3 euro,
GRATIS con l’Abbonamento Musei Torino Piemonte e con la Torino + Piemonte Card.