Il 5 settembre nella galleria di  OSSIMORO| ART & TECHNOLOGY ROOMS ha avuto luogo l’inaugurazione  della mostra:” Biancoscuro”, curata da Margaret Sgarra, critica e storica d’arte.

Le opere esposte dalle dieci artiste sono in bianco e nero ed evidenziano una grazia artistica prettamente femminile.

A questo evento ha partecipato anche Cinzia Sauli PresidenteDirettore Artistico di Ossimoro/ Art & Techology Rooms.

Chiara Borgaro si appassiona all’arte sin dalla tenera età e i parallelismi ritrovati tra la sinuosità dei corpi umani e quella delle linee di vasti paesaggi la portano ad avvicinarsi alla fotografia, che diviene per lei mezzo d’espressione privilegiato, già durante gli anni degli studi universitari.

Paola Calcatelli è un’artista visiva diplomata presso l’Accademia delle Belle Arti di Torino che, Parallelamente all’attività artistica, si dedica all’insegnamento della Storia dell’Arte.
La fotografia e l’installazione costituiscono i linguaggi visivi maggiormente utilizzati dalla Calcatelli per sviluppare la tematica della trasformazione della materia, elemento ricorrente nella sua ricerca artistica, come dimostrano le opere che  hanno come protagonisti il ghiaccio e il metallo, elementi molto cari all’artista. Nella propria produzione questa artista riesce ad instaurare un dialogo tra forma e materia, tempo e cambiamento, quadrati e cubi. Nelle sue opere la geometria si confronta con la razionalità e con l’errore chiamando in causa anche la percezione dell’individuo.

Claudia Calderone, laureata in Biologia molecolare, si è dedicata alla fotografia documentatrice, focalizzando la sua attività verso i diritti umani e l’antropologia culturale.
Le sue foto immortalano gli spazi e le persone mettendone in evidenza la connessione. L’artista immortala le storie dell’essere umano tra speranza e disillusione, gioia e tristezza, luci e ombre.

Ilaria Carabba si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Firenze ed ha proseguito il percorso formativo all’Accademia di Belle Arti di Brera dove ha conseguito il titolo magistrale di pittura.
Al centro del lavoro di Ilaria Carabba troviamo il libro dell’artista “scritto” in molteplici forme e realizzato con materiali differenti. Nella sua ricerca artistica sono presenti anche dipinti, spesso di grandi dimensioni, in cui sono riprodotti paesaggi fatti con colori ad olio e acrilici nei quali all’acqua e al vento viene riservata un’attenzione particolare.

Roberta Ciaurro  si laureata all’Accademia di Belle Arti di Bari nel 2018.Il suo percorso è iniziato con tecniche del tutto sperimentali passando dagli acrilici, ai collage, alle fotografie per giungere al contatto con la materia, dapprima con la carta e poi con i tessuti. Il rapporto che ha stabilito con i tessuti è stato uno dei più intimi: infatti mediante l’utilizzo di varie tonalità di colore e tecniche, l’artista descrive le attitudini e gli stati d’animo che percepisce in base alle situazioni che la circondano, utilizzando stratificazioni di strisce di tessuto che le permettono di creare movimenti sinuosi, paesaggi, strutture minimali dove estetica, psicologia della forma e disposizione del colore diventano le basi dei suoi lavori.
‘Il mio lavoro oltrepassa i confini della pittura tradizionale ed è, se non quasi del tutto, un’installazione, una pittura innovativa, un oggetto di design su larga scala. Questo per amplificare la presenza fisica delle opere, facendo costantemente riferimento a ciò che c’è di più intrinseco nel mio “essere”’

Sofia Dell’Aversano Orobona ha conseguito il Diploma accademico di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Vibo Valentia e successivamente quello in fotografia, cinema e televisione all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nella realizzazione dei suoi lavori focalizza la propria attenzione sugli spazi, sui paesaggi e sui luoghi di paesaggio dell’essere umano senza che esso sia presente. Attraverso la fotografia, l’artista si misura con il silenzio e con l’assenza. Una particolare attenzione viene dedicata alla forma ed al colore: il cielo è un soggetto ricorrente all’interno della sua ricerca.

Barbara Giovinazzo è un’artista visiva appassionata di musica che utilizza linguaggio e tecniche differenti, ponendo al centro del proprio lavoro la ricerca delle emozioni che vengono realizzate attraverso un tratto stilistico che ricorda quello innocente dei bambini, come dimostrano i suoi paesaggi che vengono estrapolati dalla vita reale e rapportati al mondo delle fiabe. Nelle sue opere l’illustrazione incontra la porcellana, portando alla creazione di piatti unici e lavorati a mano, dove il centro delle emozioni è rappresentato dall’ Orso che interagisce con la protagonista in una danza ricca di emozioni.

Lucilla Monardi ha frequentato corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
Basa la propria attività artistica sull’esplorazione della fragilità e della meraviglia per l’esistenza, realizzandola attraverso l’indumento rappresentato nei suoi lavori come elemento su cui soffermare la propria attenzione per cogliere le  storie che esso può raccontare, facendo in modo da poterlo considerare una sorta di seconda identità dell’essere umano. Monardi utilizza materiali e tecniche differenti con una predilezione per i colori acrilici e l’assemblaggio e per gli elementi recuperati e derivati dalla sfera naturale.

Roberta Petrone ha frequentato l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Il confronto con la materia è il punto di partenza dello sviluppo della ricerca artistica di Petrone e, in seguito dui un periodo di formazione presso la bottega di restauro, il legno diviene il suo materiale prediletto. Un’analisi introspettiva che riguarda la sfera emotiva è quella portata avanti nel suo lavoro: speranza, paura e angoscia sono solo alcune delle tematiche affrontate. La figura femminile diviene la protagonista delle sue opere, esse si confrontano con esistenzialismo ossessivo e contorto dai toni cupi e macabri in cui lo scorrere del tempo riveste un’importanza notevole. Passato e futuro si confrontano nelle stesse laddove un’atmosfera teatrale avvolge il fruitore.

Silvia Ranchicchio  si è formata all’Accademia di Belle Arti di Perugia al cui termine ha frequentato a New York corsi di pittura e di computer design.
I suoi lavori coniugano il linguaggio artistico e materiali differenti. L’artista realizza sia opere a carattere installativo di dimensioni ambientali sia a parete di piccolo formato. L’interazione dell’oggetto artistico con lo spazio e con lo spettacolo riveste un’importanza notevole. Oltre ad occuparsi di scultura, installazioni e di opere pittoriche. Ranchicchio si confronta anche con il gioiello d’artista.

La mostra è aperta dal 5 al 12 ottobre 2022, l’ingresso è gratuito ed è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00, in Via Carlo  Ignazio Giulio 6, 10122 Torino